La recente proliferazione di malattie respiratorie in Cina ha destato preoccupazione su scala globale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), allarmata da questo incremento, ha richiesto spiegazioni alle autorità cinesi. Tuttavia, secondo la Commissione Sanitaria Nazionale della Cina, questa serie di infezioni non è dovuta a un nuovo virus.
Si ritiene che tali malattie siano il risultato di patogeni già noti, tra cui influenza, rinovirus, virus respiratorio sinciziale (RSV), adenovirus e il batterio micoplasma pneumoniae, comunemente associato alle infezioni del tratto respiratorio.
Le autorità sanitarie cinesi hanno suggerito diverse contromisure, tra cui l’apertura di più ambulatori, la promozione delle vaccinazioni, soprattutto tra i bambini e gli anziani, e l’uso di mascherine per limitare la diffusione delle malattie, in particolare in ambienti affollati come scuole e case di cura.
L’OMS ha riferito un aumento dei ricoveri ospedalieri di bambini a causa di infezioni batteriche, RSV, influenza e virus del raffreddore comune.
Tuttavia, non si è registrata un’eccezionale pressione sugli ospedali cinesi a causa di questa situazione. Nonostante ciò, l’epidemiologo Eric Feigl-Ding ha espresso l’ipotesi che tali casi potrebbero essere correlati al microrganismo Mycoplasma pneumoniae, sollevando preoccupazioni a livello internazionale.
La prima segnalazione di questa polmonite non diagnosticata nei bambini è arrivata da ProMed, un sistema di sorveglianza delle malattie emergenti. Questa segnalazione ha menzionato come sintomi principali febbre, assenza di tosse e presenza di noduli polmonari rilevabili tramite radiografia.