Le irritazioni cutanee possono essere molto fastidiose, ma a volte le lesioni causate dal semplice sfregamento con animali o piante diventano così gravi da provocare un dolore acuto.
Ad esempio, l’albero pungente noto come Gympie Gympie o Ortica gigante australiana – il cui nome scientifico è Dendrocnid moroides – è poco conosciuto ma assolutamente pericoloso.
Nonostante il nome, l’albero dei suicidi è noto anche come pino australiano. Recentemente l’Università del Queensland, in Australia, ha dato risalto a uno studio condotto a lungo e pubblicato su Facebook.
L’ortica gigante è diffusa nelle regioni orientali dell’Australia, come la zona balneare d’acqua dolce di Crystal Cascades, vicino a Cairns. Molti turisti hanno richiesto assistenza medica dopo essere stati punti da queste piante.
Il contatto viene descritto “essere bruciati con acido caldo e fulminati allo stesso tempo“. L’arbusto è originario delle foreste pluviali dell’Australia nord-orientale e si trova anche in alcune parti dell’Indonesia, può raggiungere un’altezza di tre metri, mentre le foglie a forma di cuore possono crescere dalla dimensione da 2,5 centimetri fino a oltre 50 cm di larghezza.
La tossina dolorosa viene rilasciata attraverso minuscoli filamenti pelosi che coprono gli steli, le foglie e i frutti del vegetale. Sono tante le testimonianze (e le leggende) sulla pianta, ma senza alcun dubbio la più eclatante è quella di Cyril Bromley, un ex militare australiano, che ha trascorso tre settimane in ospedale dove ha subito innumerevoli trattamenti senza successo.
“Ricordo che mi sembrava che ci fossero mani giganti che cercavano di schiacciarmi il petto”, ha dichiarato il veterano. “Per due o tre giorni il dolore fu quasi insopportabile; non riuscivo a lavorare o dormire, lo stesso vale per le settimane seguenti. Il bruciore è durato per due anni e si è ripresentato ogni volta che facevo una doccia fredda”.
Sebbene non sia ancora stata trovata una cura o un trattamento, si raccomanda di consultare un medico in caso di contatto.
Le spine velenose della Gympie Gympie provocano dolori lancinanti che possono durare anche mesi e sono talmente debilitanti da togliere lucidità ai pazienti. A tal punto che si sono registrati casi di suicidio, da cui il triste nome della pianta. Le testimonianze di coloro che hanno dovuto sopportare questa dolorosa esperienza sono, ovviamente, sconvolgenti. Oltre a provocare ustioni cutanee, la neurotossina (moroidina) rilasciata dalle foglie pelose a forma di cuore agisce sul sistema nervoso.