Ricotta e colesterolo: chi soffre di colesterolemia può mangiare la ricotta?

È noto che i latticini e i formaggi contengono grassi saturi in quantità significative, motivo per cui vengono generalmente eliminati dalla dieta di chi soffre di colesterolemia.

Tuttavia, esistono latticini e formaggi leggeri, tra cui la ricotta, che hanno un contenuto di colesterolo inferiore, motivo per cui possono essere consumati da chi ha il colesterolo alto.

Vediamo quindi nello specifico come riconoscere un formaggio a basso contenuto di grassi, quanto colesterolo contiene la ricotta, quale tipo è preferibile tra la ricotta di mucca e quella di pecora e infine qual è la porzione consigliata per chi soffre di colesterolemia.

Quali formaggi si possono mangiare con il colesterolo alto?

Partendo dal presupposto che non esistono formaggi privi di colesterolo, possiamo dire che esistono diversi latticini e formaggi a basso contenuto di colesterolo. Tra questi c’è la ricotta, che in realtà non è un formaggio ma un prodotto lattiero-caseario (per saperne di più leggi qui); così come la crescenza, la ricotta e i formaggi a basso contenuto di colesterolo.

Contrariamente a quanto si crede, la ricotta di pecora contiene meno colesterolo del latte vaccino: 42 mg di colesterolo in una porzione di 100 g di ricotta di pecora e 57 mg di colesterolo in una porzione di 100 g di ricotta di mucca.

In realtà, sebbene i valori nutrizionali della ricotta di pecora siano superiori a quelli della ricotta di mucca a causa del suo maggiore contenuto di grassi (157 kcal/100g contro 146 kcal/100g), va detto che il latte di pecora ha un livello di colesterolo inferiore. Questo perché il latte di pecora è proporzionalmente più ricco di grassi monoinsaturi e polinsaturi (quelli che riducono il colesterolo nel sangue) rispetto al latte di mucca, che ha molti grassi saturi (quelli che fanno male).