Sanremo e il futuro incerto: la Rai valuta un piano B con un Festival itinerante

Le discussioni sul futuro del Festival di Sanremo nella Rai stanno diventando sempre più intense. Nonostante l’edizione imminente sia confermata e pronta per essere trasmessa su Rai 1, potrebbero esserci importanti cambiamenti per quanto riguarda la manifestazione. Queste riflessioni sono scaturite dalla decisione del Tar Liguria, che ha ritenuto illegittimo l’assegnazione diretta del Festival alla Rai da parte del Comune di Sanremo, suggerendo la possibilità di un’appalto pubblico per la gestione dell’evento.

Si fanno sempre più insistenti le discussioni sul destino del Festival di Sanremo in casa Rai. Sebbene l’edizione imminente rimanga confermata e pronta ad andare in onda su Rai 1, il futuro della manifestazione potrebbe subire cambiamenti significativi. Alla base di queste riflessioni c’è una decisione del Tar Liguria, che ha giudicato “illegittimo” l’affidamento diretto del Festival alla Rai da parte del Comune di Sanremo, paventando la possibilità di una gara pubblica per la gestione dell’evento.

Un Festival in movimento: il piano alternativo della Rai

Di fronte a questo scenario, i vertici della Rai starebbero vagliando un piano B per non perdere la gestione di uno degli eventi di punta della televisione italiana. Tra le ipotesi, si fa strada l’idea di un Festival della canzone italiana itinerante, da realizzarsi in diverse città italiane, sfruttando le migliori strutture e coinvolgendo attivamente gli enti locali. Questa soluzione, secondo indiscrezioni, permetterebbe di mantenere il format, ma con una maggiore flessibilità logistica ed economica.

La disputa giudiziaria: il coinvolgimento della JE

La questione è nata a seguito di un ricorso presentato al Tar Liguria dalla JE, una società attiva nell’edizione musicale e nella produzione di eventi artistici. L’azienda ha contestato la gestione esclusiva del Festival da parte della Rai, sottolineando la necessità di un bando pubblico per garantire trasparenza e concorrenza.

Da parte sua, la Rai considera il ricorso un’azione di disturbo, volta a compromettere una macchina organizzativa ormai consolidata e un evento che inizia a generare attenzione e investimenti pubblicitari con largo anticipo rispetto alla messa in onda. I vertici di Viale Mazzini hanno già annunciato la volontà di fare ricorso al Consiglio di Stato, ribadendo la loro capacità di organizzare eventi complessi come dimostrato con l’Eurovision Song Contest del 2022 a Torino.

Il pericolo per Sanremo e il suo patrimonio culturale

L’eventuale perdita della gestione da parte della Rai aprirebbe scenari incerti anche per la città di Sanremo, che rischierebbe di perdere il Festival come lo conosciamo. Uno dei dirigenti Rai ha sottolineato le difficoltà logistiche e i costi elevati legati all’organizzazione dell’evento nella città ligure, mettendo in dubbio che un eventuale nuovo gestore manterrebbe Sanremo come sede.

Tra le proposte sul tavolo, c’è anche quella di dichiarare il Festival “patrimonio culturale” per legge, legandolo esclusivamente alla Rai. Tuttavia, il Tar ha escluso questa possibilità, sostenendo che il Comune di Sanremo non possieda i requisiti necessari per avanzare una tale richiesta.

Il pericolo per Sanremo e il suo patrimonio culturale

La situazione del Festival di Sanremo è incerta e la sua sede potrebbe essere messa in discussione. Nonostante le difficoltà logistiche e i costi elevati, un possibile nuovo gestore potrebbe decidere di spostare l’evento da Sanremo. Alcune proposte suggeriscono di dichiarare il Festival patrimonio culturale per legge, legandolo esclusivamente alla Rai. Tuttavia, il Tar ha escluso questa possibilità, ritenendo che il Comune di Sanremo non abbia i requisiti necessari per fare una tale richiesta. Il futuro del Festival di Sanremo rimane incerto e potrebbe subire dei cambiamenti significativi.

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