Se tocchi questo insetto contatta subito il centro antiveleni: è pericoloso

Se avete un orto un giardino o un terrazzo, è possibile che in questi giorni vediate alcuni insetti potenzialmente pericolosi: i coleotteri oleosi delle specie Meloe violaceus e Meloe proscarabaeus.

Questi coleotteri, di colore che va dal viola al blu-nero e con una piccola testa ovale e un lungo addome, sono conosciuti anche con il nome di vermi di maggio perché è in questo mese che tendono a manifestarsi maggiormente.

In primavera le femmine sono gravide e possono portare migliaia di uova sull’addome gonfio.

Nelle giornate di sole, possiamo vederli nel nostro giardino, ma è meglio non toccare o raccogliere questi insetti. (Attenzione soprattutto ai bambini che sono più “spavaldi” e potrebbero essere incuriositi da questo particolare insetto).

Questi coleotteri formano una sostanza tossica sulle zampe che usano come protezione contro i predatori. Se qualcuno tocca il veleno e ne è sensibile, può manifestare irritazione, vesciche e infiammazione della pelle.

L’ingestione di cantaridina, il liquido velenoso secreto dai coleotteri delle vesciche, potrebbe essere fatale.

Se si entra in contatto con questo insetto toccandolo o con i suoi escrementi, lavarsi rapidamente le mani e raffreddare la zona colpita. Se necessario, chiamare il servizio antiveleni.

Questi coleotteri sono anche parassiti dei nidi di api selvatiche. Se ne vedete uno nel vostro giardino, è probabile che nelle vicinanze ci siano sciami di api.

La femmina è incinta e depone le uova più volte in poche settimane, a profondità fino a cinque centimetri sotto terra. Una volta schiuse, le larve giallo-rossastre escono dal terreno e si arrampicano sui fiori.

Se un insetto atterra su uno di questi fiori, le larve possono aggrapparsi al suo corpo. Ma possono evolversi solo se catturano un’ape selvatica e riescono a entrare nel suo nido.

Dopo essere entrate nell’alveare, mangiano le uova delle api selvatiche insieme al cibo immagazzinato. Le larve lasciano quindi il nido a terra e si impupano nelle camere di ibernazione fino alla primavera.