Spy Story: Giambruno, fuori dalla tv, coinvolto in un intrigo con Porsche, agenti segreti: cosa sappiamo

La storia del presunto tentato furto dell’auto di Andrea Giambruno si complica sempre di più. Il fatto, avvenuto il 30 novembre 2023, quando due individui non identificati hanno tentato di accedere alla vettura del giornalista, aggiunge nuovi dettagli intriganti. Le recenti informazioni divulgate da Il Fatto Quotidiano rivelano un sospettato e diverse teorie sull’accaduto. Esploriamo tutti i particolari.

Il Tentativo di Furto dell’Auto di Andrea Giambruno

Andrea Giambruno sta godendo della sua nuova vita, lontano dalle luci della ribalta televisiva. Dopo lo scandalo dei fuorionda, l’ex compagno di Giorgia Meloni ha trovato un accordo, soprattutto economico, con Mediaset per continuare a lavorare dietro le quinte al Diario del Giorno, senza ottenere un nuovo programma o un telegiornale, come inizialmente richiesto dalla rete televisiva.

Tuttavia, il suo nome torna alla ribalta con l’emergere di nuovi dettagli relativi al tentativo di furto della sua auto, che ha allertato il sistema di sicurezza della premier lo scorso autunno. Il 30 novembre 2023, due individui si sono avvicinati alla sua Porsche nel cuore della notte, ma sono stati fermati da una poliziotta. Quest’ultima li ha rilasciati dopo aver visto un tesserino e averli (forse) scambiati per due colleghi della sicurezza.

Le Nuove Informazioni

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la poliziotta che ha fermato i due individui il 30 novembre 2023 è stata trasferita altrove e non fa più parte della scorta di Giorgia Meloni. Per quanto riguarda i due misteriosi individui (inizialmente identificati come agenti segreti italiani), è stata l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (Aisi) a smentire l’ipotesi e a scagionare due agenti dei servizi segreti che avevano avuto incomprensioni con la premier. Secondo il quotidiano, infatti, i due agenti erano in un altro luogo, come dimostrato dalle celle telefoniche ricostruite dall’Aisi.

Le indagini, focalizzandosi sulla posizione dei telefoni cellulari, hanno portato a un nuovo sospetto: l’indagine della Procura di Roma ha individuato un uomo identificato come “ricettatore”, attualmente non sotto inchiesta. Quest’ultimo potrebbe essere colui che aveva a disposizione la Mercedes, sulla quale la poliziotta afferma di aver visto allontanarsi i due individui.

La testimonianza del “ricettatore” alla Digos è ancora oggetto di analisi (alcuni sostengono abbia ammesso il tentato furto delle gomme dell’auto, mentre altri affermano che abbia solo dichiarato di essere stato presente in zona), e rimane ancora irrisolta l’incognita del secondo individuo coinvolto. In definitiva, la vicenda presenta

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