Negli ultimi tempi, soprattutto a causa dei cambiamenti geopolitici, abbiamo imparato a confrontarci con l’aumento delle bollette e ci siamo sforzati di trovare modi più o meno leciti per cercare di contenere le spese.
In particolare, con i prezzi del gas che hanno raggiunto livelli vertiginosi, molti hanno considerato l’idea di ridurre l’uso dei termosifoni, optando per una stufetta elettrica. Questa soluzione può portare benefici nell’affrontare il freddo, ma è fondamentale fare attenzione a non passare da un problema all’altro.
Esiste un equilibrio delicato tra il tempo di utilizzo e il costo, che va conosciuto e considerato per evitare che una soluzione apparentemente intelligente diventi una spesa eccessiva. Quanto costa un’ora di stufetta elettrica: esaminiamo tutti i consumi
Esistono alternative ai sistemi di riscaldamento a gas per le abitazioni. Non sorprende che, con i costi dell’energia in costante aumento, si sia registrato un incremento delle vendite degli impianti a pellet. Tuttavia, questa soluzione, sebbene pratica ed economica, presenta svantaggi significativi, come la necessità di un impianto fumario adeguato e la difficile reperibilità del pellet sul mercato.
Ecco perché le “buone vecchie” stufette elettriche tornano utili. L’età dell’apparecchio è un aspetto cruciale per contenere le spese. Le stufette elettriche attuali sul mercato sono piuttosto efficienti, consumando tra i 300 e i 2.500 watt. Considerando un costo medio dell’energia di 0,12€ per kWh, è semplice calcolare il consumo moltiplicando i watt per il tempo di utilizzo.
Ad esempio, se la stufa resta accesa per 4 ore, consuma 4 kWh, portando a una spesa di 0,48€. È evidente come lasciare l’apparecchio acceso a lungo possa comportare costi elevati e impattare pesantemente sulla bolletta.
Quali stufe sono più efficienti e consumano meno
La regola di base per risparmiare inizia quando si acquista una stufetta. Non si tratta solo di potenza ed efficienza energetica, ma anche di valutare attentamente ciò di cui si ha bisogno.
Per riscaldare un ambiente di circa 60 metri quadri, serve una stufa con potenza di oltre 2.500 watt. In generale, le stufe alogene, al quarzo e i radiatori a olio offrono prestazioni migliori e sono meno energivori, pur costando di più. Le stufe a infrarossi, sebbene più costose, sono un’altra opzione valida.
La scelta della potenza dipende dalle dimensioni degli ambienti da riscaldare: per stanze piccole bastano 300 W, mentre per ambienti più grandi si possono usare stufe fino a 2500 W.