Ucciso a coltellate in casa, fermata la convivente e il suo amante

La moglie di Pier Luigi Landriani, l’uomo di 69 anni ucciso a coltellate nella notte tra il 25 e il 26 aprile nella sua casa di Corvetto, a Milano, è stata arrestata oggi dalla polizia.

La versione dei fatti della donna non è stata creduta, così lei e il suo amante 36enne sono stati entrambi arrestati per l’omicidio.

Dopo che la sua coinquilina ha dato l’allarme, il corpo di Pier Luigi Landriani è stato trovato con almeno 10 ferite da taglio, soprattutto al petto, nel suo appartamento in un edificio di edilizia popolare in via dei Panigarola a Milano.

Fin dall’inizio, la convivente aveva detto agli agenti che due uomini nordafricani avevano ucciso il suo vicino di casa di 69 anni per una questione di droga.

Nella sua versione dei fatti, la donna ha raccontato che i due sono entrati in casa per risolvere una discussione su un debito di 70 euro e che a un certo punto, durante il litigio, hanno ucciso il Landriani.

Le indagini

Tuttavia, gli investigatori non hanno trovato alcuna prova che i due presunti malviventi si siano effettivamente introdotti nelle case in questione, bensì hanno scoperto che l’unico ad entrare nell’abitazione nelle ore precedenti all’omicidio fosse stato l’amante 36enne della coinquilina brasiliana.

L’idea è che l’omicidio sia stato commesso durante una discussione, sfociata in uno sfogo passionale.

Secondo il “Corriere della Sera”, Landriani aveva precedenti di polizia e problemi di droga, cosa che avrebbe fatto anche la sua convivente.

Il pensionato soffriva di problemi di salute e la donna potrebbe essersi offerta di aiutarlo con le cure mediche.

Secondo le testimonianze dei vicini di casa, le liti tra i due coinquilini erano così frequenti che la polizia è dovuta intervenire in diverse occasioni negli ultimi tempi.

La donna e l’uomo sono stati trovati a dormire in una tenda in via Virginio Ferrari, dove si trovavano dal giorno dell’omicidio del loro amico.