Le uova sono un alimento base nelle cucine italiane e i cittadini italiani ne consumano in media 13,7 chilogrammi all’anno a testa, cifra che comprende sia le uova consumate a colazione o come spuntino sia quelle utilizzate per preparare altri piatti.
Le uova sono utilizzate in innumerevoli piatti, dai dessert ai secondi piatti salati e agli antipasti.
Poiché le uova sono così popolari, è importante prestare attenzione al tipo di uovo che si acquista o si cucina: non basta sapere che proviene da una gallina.
Dove trovare tutte le informazioni sulle uova
Ogni uovo porta un codice stampato sul guscio. Il codice è composto da lettere e cifre, che corrispondono a informazioni precise necessarie per identificare il prodotto.
Dal 2004 è obbligatorio per legge riportare questo codice su tutti i prodotti. Equivalente, se così si può dire, al nostro numero di previdenza sociale o alla carta d’identità, saper riconoscere le varie informazioni contenute è fondamentale per avere piena consapevolezza di ciò che si sta acquistando.
Questo ci dà la possibilità di scegliere cosa acquistare e cosa no. È facile, quindi, imparare a identificare ogni dato del codice di tracciamento.
Quindi, partendo da sinistra e spostandosi a destra di questa linea, si può vedere quale tipo di azienda agricola ha prodotto quell’uovo – come indicato da un numero compreso tra 0 e 3.
Il numero da cui stare alla larga
Lo 0 indica che proviene da un’azienda agricola in cui il mangime è coltivato esclusivamente con metodo biologico (senza letame o sostanze chimiche) e può essere integrato fino al 20% con prodotti convenzionali.
Se la cifra è uguale a 1, allora le uova contenute in quel cartone provengono da allevamenti all’aperto in cui le galline possono razzolare liberamente per una parte della giornata.
La cifra 2, invece, dice che l’uovo arriva da un allevamento a terra per cui le galline restano sempre in un ambiente chiuso (per esempio, all’interno di un capannone).
La cifra più alta, 3, identifica le uova allevate in gabbia o in batteria.
Gli animali di questi allevamenti sono privati della loro libertà e trascorrono tutta la vita confinati in piccoli spazi dove depongono le uova.
In media non sono più grandi di un metro quadrato e al loro interno possono vivere da venti a trenta galline. Le uova che depongono vanno a finire in piccoli contenitori di pochi centimetri.
Poiché questo uovo non viene raccolto a mano, ma tutto è automatizzato, è chiaro che privilegiare una cifra bassa ci dà la sicurezza di un prodotto più rispettoso della natura e della salute.
Altri dati
Troverete le lettere che rappresentano il Paese d’origine (IT sta per Italia) seguite dal codice ISTAT, tre cifre che identificano il comune. Infine, l’indicazione dell’allevamento di riproduzione
Controlliamo la categoria di ogni uovo: Extra Fresco (entro il settimo giorno dall’imballaggio o il nono giorno dalla deposizione), A (uova fresche), B (uova conservate) e C (uova per l’industria alimentare).