Verissimo, Giuseppe Giofrè: “Adam, il mio unico grande amore, spero di tornare insieme? Magari… Chissà”

Giuseppe Giofrè è ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo” nella puntata di domenica 14 aprile. L’occasione per l’intervista è il suo ritorno come giudice nel serale di “Amici”, assieme ai colleghi Michele Bravi e Cristiano Malgioglio, e per discutere anche della sua autobiografia, “Stidda”, riflettendo così sulla sua vita personale.

Durante l’intervista, per la prima volta il danzatore, noto per la sua discrezione, condivide dettagli più intimi sulla sua vita amorosa, segnata da un amore significativo.

Si tratta del collega Adam, conosciuto anni or sono a Los Angeles con cui ha vissuto un’intensa relazione che si è interrotta poco prima della pandemia, per poi riaccendersi brevemente e concludersi nuovamente.

Un tipico caso di amore intermittente che il giudice di “Amici” descrive come “l’unico grande amore della mia vita”, aggiungendo: “Ma nella vita non si può mai sapere, ci ritroviamo spesso a lavorare insieme, potremmo anche ritornare a essere una coppia, chissà…” Di conseguenza, il cuore di Giuseppe Giofrè appare ancora fortemente legato all’ex, “come quei tatuaggi che rimuovono ma lasciano sempre una traccia”.

Verissimo, Giuseppe Giofrè si confida con Silvia Toffanin: amore, famiglia, bullismo

Ma l’intervista a “Verissimo” con Silvia Toffanin non si limita alla sola sfera affettiva. La conversazione, introdotta da un video-ritratto dell’ospite al fianco di celebri artisti internazionali come Taylor Swift, Britney Spears e Jennifer Lopez, esplora anche il percorso personale e professionale di Giofrè, da Gioia Tauro a Los Angeles, un viaggio lungo e pieno di sfide, sempre supportato da una famiglia che lo ha incoraggiato a inseguire grandi sogni.

La sua autobiografia “Stidda”, che significa “Stella” e rappresenta il soprannome del nonno materno del ballerino, riflette questo legame.

Giofrè racconta: “Mio nonno, che da giovane era un marinaio e ha girato il mondo, mi ha sempre incoraggiato a puntare in alto. In un certo senso, la sua storia si riflette nella mia e viceversa, ed è per questo che gli ho dedicato il libro”. Un video messaggio del nonno “Stidda” esprime il suo orgoglio per il nipote.

Giofrè esprime anche profonda gratitudine verso i genitori: “Mio padre era un muratore, la mia famiglia ha fatto enormi sacrifici per permettermi di danzare e non potrò mai ringraziarli abbastanza”.

Giofrè racconta inoltre del suo sogno americano fin da bambino e del difficile ritorno in Italia per partecipare ad “Amici”, 11 anni fa, nonostante ciò significasse un’altra spesa per i genitori. “Era un treno che passa una volta sola”, gli disse la madre, e lui aggiunge: “Alla fine su quel treno ci sono salito e sono ancora a bordo di questo viaggio”.

Questo percorso ha richiesto molta forza e determinazione, specialmente per un bambino che voleva danzare vent’anni fa in un piccolo villaggio calabrese, dove i bulli lo attendevano per strada per tormentarlo. Un segreto che non ha mai rivelato ai genitori.

Giofrè confida a Silvia Toffanin: “Non l’ho mai detto ai miei, sono stato discreto, rifugiarmi in una sala di danza era un modo per proteggermi dal bullismo. I miei l’hanno scoperto solo un anno fa, ne abbiamo parlato e ho spiegato che non volevo preoccuparli perché erano già tanto impegnati a sostenermi nel ballo. Hanno fatto molti sacrifici e non potrò mai ringraziarli abbastanza.”